“In fondo al bosco”, un originale “thriller delle emozioni” con la musica edita da Flippermusic

“Tu cosa faresti se non sapessi chi è tuo figlio?”

In fondo al bosco”, uscito nelle sale nel 2015, del giovane regista Stefano Lodovichi è senz’altro un film fuori dal comune. Prodotto da Sky e interpretato da Filippo Nigro, uno dei protagonisti di ACAB diretto da Stefano Sollima, e Camilla Filippi è un raro caso di thriller italiano.

La storia tocca già di per sé una delle paure più ancestrali: la perdita di un figlio anzi la sua sparizione improvvisa, il suo dileguarsi.
In un piccolo e tranquillo paese della Val di Fassa, dove il film è ambientato, la famiglia del piccolo Tommaso partecipa alla popolare Festa dei Krampus, un’antica tradizione austro-ungarica, ancora viva in alcune parti del nord Italia. Durante la confusione dei festeggiamenti, Manuel, il papà, perde le tracce di suo figlio nel bosco.
Tutti i sospetti cadono sul padre del piccolo ma, in mancanza di prove certe, non viene accusato di nulla. Dopo le prime ricerche concitate la famiglia e il paese si chiudono nel dolore e nella quotidianità finché,  cinque anni più tardi, Tommy è ritrovato a Napoli.

La vita sembra ricominciare, il DNA coincide ma il ritorno di Tommy scatenerà una serie di eventi inattesi…

All’atmosfera creata dalla sceneggiatura si aggiunge l’ambientazione incentrata su un’idea di montagna, e di natura, non solare e accogliente ma rappresentata nel suo essere cupa, oscura, come ci racconta Lodovichi stesso: “Ispirandomi alla maestosità della natura raccontata da grandi artisti come Friedrich, Turner, Füssli, Goya, Böklin e gli incisori del Die Brücke come Karl Schmidt-Rottluff, Emil Nolde o Ernst Ludwig Kirchner ho cercato di creare un’atmosfera antica, romantica, come se fossimo in un paese dove l’elettricità non è ancora arrivata e le persone vivono la notte al riparo dai mostri e gli incubi, illuminati soltanto dalle luci di candele e lampade a olio.”

A questo si aggiunge tutta la simbologia della Festa dei Krampus, in cui,: “Tra i numerosi falsi diavoli, si nasconde quello vero”.
Non era facile trovare una musica che sostenesse tali atmosfere ma l’incontro con Riccardo Amorese, autore della colonna sonora edita da Flippermusic, è stato fondamentale per catturare lo spirito del film, come il regista stesso ha dichiarato:

“Riccardo Amorese è stato un compagno di avventura perfetto, attento alle richieste che facevo, alle suggestioni iniziali, e con una vena creativa originale e curiosa. Ogni volta che ci trovavamo con Roberto Di Tanna (il montatore) nel suo studio, Riccardo ci sorprendeva con brani che non mi sarei mai aspettato e che, dopo pochi minuti, sembravano già lo spirito del film.”
E tu da quale “diavolo” stai fuggendo? Quale “spirito” vuoi dare alla tua storia?
Lasciati ispirare dai nostri cataloghi o contattaci: scriviamo insieme la tua prossima avventura!

Flippermusic, no more silence

 

Immagine:
Cinematografo.it